Nonno

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Nonno

 

1973, 50 x 40, olio su tela

 

 

Qui risalta la diversa personalità del nonno, che è come se tornasse a vivere con la sua prorompente vitalità, l’arguzia e il desiderio di sorridere  alle difficoltà di un’esistenza umile, ma non per questo occasione di autentica felicità.  È come una bellissima ed intensa foto a colori di un nostro avo vestito a festa, fiero e orgoglioso di esserci. Il ritratto, infatti, nasce senza che Salvatore lo abbia conosciuto in vita.

Here the different personality of Sardisco’s grandfather, who returnes to live with his great  vitality, with the keenness and with the desire to smile at the difficulties of a humble existence, but not for this occasion of authentic happiness. It’s as a very beautiful and intense photograph of one ancestor of ours dressed to party, who is proud to be there. Sardisco has painted without having known him from alive.

Nonna

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Nonna

1973, 50 x 40, olio su tela

 

Il volto della nonna, “angelicata” nel suo vestito turchino, esprime la sua vita, le sofferenze e la fierezza di averle superate. È un’opera nella quale i pensieri, gli affetti e i sentimenti sono sublimati nei tratti realistici di chi, come lei, ha conosciuto il difficile “mestiere di vivere” e si è spesa per la famiglia. A lei l’artista si rivolge con rispetto e amore silenziosi.

The Sardisco’s grandmother face in deep blue suit expresses her life: the pride over sufferings. It’s a work in which the thoughts, the affections and the feelings are sublimed in the realistic lines of who, as she, has known the difficulty “work to live” and she is spent for the family. The artist turns to her with respect and silent love.

Corte, dov’è l’uomo?

sardisco_14Corte, dov’è l’uomo?

1974, 80 x 50 olio su tela

 Opera intuitiva, semplice, che richiama alla vita domestica, ma racchiude una riflessione, una domanda inquietante ed importante, provocatoria infine: l’uomo si autodisciplina, si “addomestica” come gli animali?

Intuitive, simple painting that recalls to the domestic life; but it contains a reflection, an anxious, important, provocative question: is it possible to offer disclipline to the man, how with animals?

Ragazzo recluso

sardisco_37Ragazzo recluso

1972, 35 x 50 olio su tela

 Opera di grande valore biografico oltre che artistico.
Salvatore a tredici anni ha già una matura arte pittorica che si intreccia ad evidenti rimandi della sua vita, ai cinque anni trascorsi in collegio.
Ne esce significativamente e simbolicamente rappresentata la sua infanzia chiusa tragicamente verso l’esterno: la crepa, raffigurata in profondità, rimanda chiaramente alla rottura fra la società ed il ragazzo recluso, alla ricerca della propria identità.
Si dispiega così il romanzo del piccolo di StYluS, colto in un attimo intenso e ricco di intima significanza: la sofferenza, la tristezza, la solitudine, l’isolamento che è alla fine ribellione costante e decisa verso qualsiasi forma di reclusione materiale, spirituale e culturale.

A great biographical and artistic painting.
At the age of thirteen, Salvatore has just a mature pictorial art that interweaves with evident connection of his life during boarding schools’s years. He goes out from there symbolically represented in this example of childhood closed toward the outside world. The crack, represented in depth, connects clearly to the breakup among the society and the recluded boy searching his identity.
So, this is the romance of StyluS’s childhood, focusing on the intense instant full of a deep reason, tragically represented by suffering, sadness, loneliness, solitude that is – at the end – constant and firm rebellion toward all form of material, spiritual and cultural imprisonment.